Food trend 2020: cosa dovremo mangiare per essere al passo coi tempi

Food trend 2020: cosa dovremo mangiare per essere al passo coi tempi
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Alcuni sono destinati a durare nel tempo, altri probabilmente lasceranno il tempo che trovano: ogni inizio d’anno le previsioni sulle tendenze del settore food impegnano analisti di marketing, esperti di abitudini di consumo, food buyer e media di settore. Cercare di intuire quali saranno i cibi che avranno più fortuna sugli scaffali nei mesi a venire è una scommessa che per gli attori del food è una faccenda piuttosto seria. Il colosso americano della distribuzione bio Whole Foods, ad esempio, dedica a questo argomento molta attenzione e i suoi pronostici sono molto attesi dagli addetti ai lavori.

Vi proponiamo – tra il serio e il faceto – alcuni di quelli che, secondo Whole Foods, saranno appunto i cibi più gettonati del 2020. Alcune macro-tendenze peraltro sono già in atto da qualche anno a livello internazionale e sembrano destinate a continuare in futuro: vedi il concetto di sostenibilità ambientale a tavola, i prodotti a base vegetale, la ricerca di alternative alla carne.

Sostenibilità

Non è una cosa che si mangia ma è senz’altro la parola d’ordine che ormai da tempo si fa strada nelle scelte dei consumatori più consapevoli: le produzioni agricole e gli allevamenti a basso impatto ambientale dovranno necessariamente rappresentare il futuro, e l’attenzione delle persone nello scegliere prodotti alimentari sostenibili, “no waste”, con etichetta trasparente e packaging ecologico, sarà sempre più alta.

Farine alternative

Vuoi per il crescente interesse verso i piatti etnici (il 2020 sarà l’anno della cucina dell’Africa Occidentale), vuoi per la necessità sempre più diffusa di evitare il glutine, l’uso di farine alternative a quelle di frumento sarà uno dei trend di quest’anno. A farla da padrone sarà il teff, una farina senza glutine prodotta da un cereale originario dell’Etiopia, insieme al tigernut, derivato dall’omonimo tubero. Ma vedremo anche farine ricavate dalla frutta o dalla verdura, come quella di banana o di cavolfiore.

Lunga vita allo snack

Purché sia fresco, nel senso che si tiene in frigorifero: i ritmi di vita sono sempre frenetici e in ogni dieta che si rispetti lo spuntino spezza-fame è un obbligo. Gli snack dunque continueranno ad esistere, ma diventeranno più sani, con pochi ingredienti e con l’aggiunta di frutta e verdura fresca: li troveremo quindi sempre più spesso nel banco frigo invece che sullo scaffale.

Bando alla soia

Secondo i punti di vista più critici gli allevamenti intensivi di animali da macello sono inquinanti e poco etici, ma anche la coltivazione intensiva della soia (magari OGM), legume che da decenni domina lo spazio proteico a base vegetale, non scherza. Perciò i brand più attenti alla sostenibilità iniziano a puntare su nuove fonti di proteine vegetali come i fagioli mung, i semi di canapa, zucca, avocado, anguria e la microalga clorella dorata. E lanciano il “soy free”.

O si spalma, o niente

Non basta più che sia vegetale, ora bisogna anche poterlo spalmare. Ovvero: nel 2020 vedremo burro di tutti i tipi, ricavato dai semi – non più solo di sesamo ma anche di zucca e anguria – dalle noci di macadamia, alternativa all’amatissimo burro di noccioline, e perfino dai ceci. Oppure dalle noci di Pili, l’ultimo superfood proveniente dal sudest asiatico. Una pacchia per i vegani, che avranno molte alternative da spalmare sui loro crackers. E sempre con un occhio di riguardo alla trasparenza in etichetta: semi e noci devono provenire da coltivazioni sostenibili.

Dolce come lo zucchero

C’erano una volta lo stevia, il saccarosio, il miele e lo sciroppo d’acero: la ricerca di alternative al vituperato zucchero raffinato vedrà nel 2020 nuovi protagonisti come lo sciroppo ricavato dal melograno, dal dattero, dal sorgo, dalla patata dolce o dall’asiatico monk fruit. Per cucinare, fare i dolci o dolcificare le bevande troveremo dunque sempre più alternative sullo scaffale.

Armistizio sulla carne

Dopo anni di guerra tra “carnivori” e vegetariani, sembra che nel 2020 si arriverà ad un compromesso. L’alternativa al veggie burger sarà “blended”, ovvero hamburger e polpette preparati con il 70% di carne e il 30% di ingredienti vegetali – principalmente funghi, quinoa, grano e lievito d’orzo. Un prodotto più sano, più economico e anche più rispettoso dell’ambiente. E che farà la gioia dei flexitariani, ovvero i vegetariani che consumano sporadicamente anche proteine animali.

Agitato, non impastato

In principio fu la birra analcolica, ora sappiamo che esistono anche Martini e gin&tonic senz’alcool. L’invito a ridurre il consumo di alcolici ha spianato la strada alle opzioni analcoliche in grado di regalare lo stesso gusto di un cocktail classico consumato al bancone del bar. Berremo alt-gin dunque, o più in generale i “faux spirits”, ricavati dalle erbe con gli stessi metodi di distillazione finora riservati ai liquori. Chissà se un moderno James Bond apprezzerebbe…

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