La Galizia e il Cammino di Santiago

Forse non tutti sanno che il polpo “a la gallega”, conosciutissimo piatto spagnolo presente anche nelle nostre ricette Le Maître , è originario della Galizia, comunità autonoma del nord-ovest della penisola iberica la cui capitale, Santiago di Compostela, da secoli attrae milioni di visitatori e pellegrini da tutto il mondo.
Milioni di passi e più di mille anni di storia
La città galiziana è meta del “Camino”, il lungo percorso che i pellegrini fin dal Medioevo intraprendono a piedi per raggiungere la cattedrale di Santiago di Compostela.
Il lungo itinerario, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, si percorre a tappe sostando negli ostelli o veri e propri rifugi, dove si ottiene il timbro sulla “credenziale”, il documento di viaggio rilasciato a chi percorre l’itinerario a piedi, in bicicletta o a cavallo.
Un viaggio fino “alla fine del mondo”
Una volta raggiunta la cattedrale di Santiago de Compostela, i pellegrini usavano spingersi un altro centinaio di chilometri a nord per raggiungere Finisterre, ovvero il “confine della terra” ad allora conosciuto.
Secondo la tradizione i pellegrini si bagnavano nell’Oceano Atlantico in segno di purificazione, bruciavano un indumento indossato durante il cammino e infine raccoglievano una conchiglia, simbolo che segna il percorso a partire dal valico pirenaico di Roncisvalle, a riprova dell’avvenuto pellegrinaggio.
Il pellegrinaggio moderno
Divenuto popolare negli ultimi trent’anni, il Cammino, viene intrapreso da un numero sempre crescente di visitatori per semplici scopi turistici, non più strettamente legati al significato religioso del percorso.
Chi non ha il tempo e la preparazione fisica necessari per affrontare l’itinerario completo, può optare per una versione ridotta del cammino francese, lunga circa 100 km e meno impegnativa oltre che ben organizzata, con ostelli e alberghi disponibili ogni 25 km.
Il periodo migliore per intraprendere il Cammino dipende dall’itinerario scelto: sulla via francese è consigliato cimentarsi in tarda primavera, e in particolare nei mesi di maggio e giugno, quando il sole e il caldo sono meno opprimenti rispetto all’estate, le piogge ormai alle spalle, le strutture ricettive meno affollate e lo zaino più leggero rispetto all’inverno.